Con il termine "problemi psicofisiologici" di solito si intendono lamentele di fastidi, malattie o dolori fisici che non hanno una base medica accertata. Si può presumere quindi che tali sintomi siano causati da disagio emotivo.
Tuttavia, questo non vuol dire che si tratti di problemi immaginari: per il bambino il disagio è reale quanto quello causato da problemi che hanno una base medica nota. L'espressione “senza una base fisica nota” indica che potrebbe anche essere presente una causa organica, ma non sia stata ancora evidenziata. I problemi psicofisiologici sono spesso considerati secondari ad altri disturbi principali, come l'ansia o la depressione. Le lamentele somatiche più frequenti in età evolutiva sembrano essere:
È stato ipotizzato che i soggetti con problemi psicofisiologici significativi abbiano un'ipersensibilità agli stimoli fisiologici, ovvero una tendenza a concentrarsi sulle condizioni fisiche e a percepire situazioni di cui le altre persone non si rendono conto o a cui non danno importanza. Naturalmente, i pensieri relativi a tali sensazioni influiscono su quanto esse saranno problematiche per il soggetto che le percepisce. Riferimenti bibliografici: Di Pietro et al. (2013). L'intervento cognitivo comportamentale per l'età evolutiva. Edizioni Erickson. Comments are closed.
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Dott.ssa Maria Rosaria TamborrinoPsicologa e psicoterapeuta Archivio
Marzo 2023
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