I tic sono movimenti (tic motori) o suoni (tic fonici) improvvisi, rapidi, non ritmici e stereotipati. Molto spesso sono temporanei e non destano preoccupazioni. Se invece, i tic permangono a lungo è probabile che ci troviamo di fronte a un disturbo da tic.
I tic possono essere semplici o complessi. Esempi di tic semplici sono strizzare gli occhi, scuotere la testa, alzare le spalle, schiarirsi la voce o emettere suoni. Fare gesti, saltare o ripetere parole e frasi sono esempi di tic complessi. Se i tic motori e uno o più tic fonici sono presenti per almeno un anno, possiamo parlare della Sindrome di Tourette. Se sono presenti tic motori o tic fonici, si parla di disturbo cronico da tic. Invece, se i tic sono presenti per un periodo inferiore ad un anno, parliamo di disturbo transitorio da tic. La natura e la gravità dei tic come dei disturbi associati può variare nel tempo. Ci sono situazioni, come ad esempio la stanchezza, la tensione e l’eccitazione, in cui i tic aumentano. Quando il bambino è rilassato o pratica un’attività che richiede concentrazione, come danzare o suonare uno strumento musicale, i tic spesso sono meno presenti. I disturbi da tic comprendono quindi i tic transitori, i tic persistenti motori o fonici e la Sindrome di Tourette. Costituiscono uno dei disturbi neuropsichiatrici più frequenti in età evolutiva. Infatti, si stima che oltre il 10% della popolazione manifesti dei tic nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza. Negli ultimi decenni, la ricerca ha permesso di fare luce su molti aspetti relativi a questi disturbi:
Il trattamento I tic costituiscono spesso un problema importante per i bambini/ragazzi e le loro famiglie, causando notevoli disagi nella vita personale, familiare e sociale. Infatti, i tic possono interferire nelle attività scolastiche e di svago. I bambini che manifestano questi disturbi possono essere oggetto di prese in giro o di atti di bullismo da parte dei coetanei. Questo può portare a comportamenti di ritiro dalle attività sociali e anche ad una riduzione dell’autostima. Da tutto ciò nasce l’esigenza di un intervento specifico ed efficace. Se la terapia farmacologica può costituire un utile e efficace strumento nel controllo dei tic, negli ultimi anni sono state sviluppate tecniche comportamentali per il controllo della sintomatologia, in particolare l’Habit Reversal Training (HR) e l’Exposure and Response Prevention (ERP), che si sono dimostrate efficaci nel controllo dei tic. Fonte: Verdellen C & Van De Griendt J. (2016). I tic nei bambini. Programma di intervento cognitivo-comportamentale. Edizioni Erickson. Vi aspetto all'Assemblea che si svolgerà il prossimo 3 dicembre a Carpignano Salentino (Le) per parlare di disabilità in un convegno organizzato dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con l'ASD Mollare Mai. ![]() Fai clic qui per modificare. Obiettivo del corso è fornire ai partecipanti le competenze di base per eseguire correttamente diagnosi neuropsicologiche nell’adulto e nell’anziano con particolare attenzione ai protocolli di valutazione neuropsicologica.
La valutazione neuropsicologica è un insieme di procedure che consentono di descrivere e misurare il funzionamento del sistema cognitivo e di ottenere una rappresentazione dell’attività mentale in termini d’integrità e organizzazione del substrato cerebrale al fine di formulare eventuali obiettivi riabilitativi. L’esame neuropsicologico è particolarmente richiesto nella clinica neurologica, psichiatrica, geriatrica e internistica. L’esame neuropsicologico è sempre più richiesto in ambito medico-legale. Il corso di formazione fornirà i fondamenti concettuali e metodologici dell’esame neuropsicologico in ambito clinico. Il corso, consentirà ai partecipanti di acquisire metodi e strumenti per la valutazione delle seguenti funzioni:
Per ciascuna delle funzioni si richiameranno cenni teorici, modelli cognitivi esplicativi e strutture cerebrali implicate, illustrazione delle conseguenti manifestazioni patologiche. Verranno inoltre descritti i test per la valutazione e la diagnosi (somministrazione, correzione, scoring, interpretazione dei risultati e stesura della relazione). Le date del corso sono le seguenti:
Sede Associazione di Psicologia Cognitiva Integrata Viale Aldo Moro, 12 - Lecce Referente Scientifico: Silvia Perrone Docente: Maria Rosaria Tamborrino Info e iscrizioni Mail: info@psyi.it Cellulare: 349/1562893 Numero di partecipanti: massimo 10 In occasione del Mese del benessere psicologico terrò un incontro pratico sulle tecniche di rilassamento, che consentono di facilitare lo sviluppo di atteggiamenti di calma e riflessione e il recupero del benessere psicofisico.
Tali tecniche contribuiscono alla riduzione della tensione nei momenti difficili e forniscono una maggiore capacità di gestione emotiva nelle situazioni di vita quotidiana. L'incontro gratuito, sarà condotto da me in collaborazione con la dott.ssa Michela Greco (Psicologa, specializzanda in Psicoterapia). Avverrà il 19 Ottobre alle ore 19.00, presso lo Studio di Psicologia "Il Girotondo della Mente, in via San Giuseppe, 53 a Trepuzzi (Le). E' necessaria la prenotazione. Per info e prenotazioni:
Un importante interrogativo relativo agli interventi sui disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) riguarda gli interventi preventivi.
In presenza di difficoltà di lettura e scrittura, viene suggerito di effettuare interventi precoci (fine della scuola dell'infanzia, primo anno di scuola primaria) mirati allo scopo di ridurre il rischio di sviluppare un disturbo specifico della lettura e scrittura. Rispetto agli interventi precoci, molte scuole si sono attivate per svolgere degli screening delle abilità di apprendimento. Indubbiamente l'insegnante è l'osservatore per eccellenza della propria classe, e pertanto ne è il miglior conoscitore (osservazione qualitativa). Tuttavia, attraverso uno screening si mira ad effettuare una valutazione con delle prove standardizzate, ottenendo così anche un'osservazione quantitativa. Tali prove consentono di indagare sia le competenze di base degli alunni, che consentono l'apprendimento della letto-scrittura, sia lo stato attuale di acquisizione di questi apprendimenti. Per prove standardizzate si intendono delle prove grazie alle quali si può confrontare la prestazione ottenuta dagli alunni con dei dati normativi, ovvero con le prestazioni di un campione statistico degli alunni della stessa età e livello di scolarizzazione rispetto a quello specifico test. Pertanto l'obiettivo generale di uno screening è quello di ottenere una misura standardizzata rispetto al livello di acquisizione di quel particolare processo di apprendimento da parte di quegli alunni, mentre l'obiettivo specifico è individuare eventuali casi di difficoltà rispetto alle competenze valutate, al fine di mettere in atto un intervento quanto più precocemente possibile. Riferimenti bibliografici: Dislessia e altri DSA a scuola. Strategie efficaci per gli insegnanti. Le Guide Erickson (2013).
Stress? Ansia? Quotidianamente ci troviamo a doverli affrontare. Apprendere le tecniche di rilassamento consente di gestire al meglio la vita di tutti i giorni, favorendo una riduzione del livello di tensione.
In particolare, durante il corso verrà approfondito il training autogeno, che consiste in una serie di esercizi che si focalizzano su diverse parti del corpo, favorendo un generale stato di rilassamento a livello fisico e psichico. Inoltre, verrà dato spazio anche ad altre metodiche di rilassamento, tra le quali tecniche di respirazione e visualizzazione guidata. Gli incontri saranno condotti da me nei locali dell'ASD Terzo Tempo, presso il Campo Sportivo Polivalente di Martano. Il corso inizierà il 10 ottobre 2018 e si articolerà in 8 incontri con frequenza settimanale. Il costo complessivo di tutto il corso è di 100 euro, comprensivo della quota associativa all'ASD Terzo Tempo (20 euro), che consentirà di usufruire dei servizi dell'associazione. Il 3 ottobre è previsto un incontro gratuito di prova, in cui sarà possibile avere maggiori informazioni e sperimentare alcune tecniche di rilassamento. Per informazioni e iscrizioni, potete trovare qui i miei recapiti. Mindfulness significa essere consapevoli del momento presente, capire cosa succede dentro e fuori di noi con un atteggiamento di benevola apertura. Vuol dire vivere nel momento presente, nel qui e ora, senza giudicare o rifiutare quello che accade dentro di noi.
Essere presenti nei diversi momenti della giornata vuol dire che la nostra mente è qui e non altrove. Questo consente di essere consapevoli di ciò che accade nel momento stesso in cui accade e permette quindi di risparmiare energie. Questa presenza consapevole genera cambiamenti nel modo di comportarsi e nell'atteggiamento verso se stessi e gli altri. La mindfulness permette di provare gioia e tristezza nei momenti in cui si presentano, senza dover per forza agire o reagire o esprimere un'opinione immediatamente. Le pratiche di mindfulness possono fornire un valido aiuto nell'affrontare e gestire lo stress o più in generale la vita di tutti i giorni in maniera più serena e consapevole. Tuttavia è importante considerare che l'apprendimento di tali pratiche richiede impegno e costanza per portare a risultati significativi. Le sue applicazioni principali sono in ambito clinico: il lavoro pionieristico di Jon Kabat-Zinn ha avuto un grandissimo successo in medicina e in psicoterapia. Di recente però le sue applicazioni si sono estese anche in ambito educativo e organizzativo, come possibilità di un vero e proprio stile di vita più salutare. Riferimenti bibliografici:
Il "Disturbo della coordinazione motoria" è caratterizzato dalla presenza di abilità intellettive e linguistiche adeguatamente sviluppate e da un ritardo nelle capacità motorie.
Le caratteristiche che vengono osservate di frequente sono:
Sono presenti difficoltà nello svolgimento di attività che richiedono equilibrio e l’uso coordinato di entrambi i lati del corpo (ad es. tagliare con le forbici, esercizi aerobici, tenere in mano un bastone da hockey, ecc). Può essere presente bassa tolleranza alla frustrazione e scarsa autostima. E' frequente che i bambini con questo disturbo mostrino mancanza di interesse o evitino quelle attività in cui hanno delle difficoltà. L’affaticamento e i ripetuti tentativi senza successo possono spingerli a evitare di prendere parte ad attività motorie. Possono essere presenti importanti difficoltà nello svolgimento delle attività della vita quotidiana (ad es. vestirsi, usare le posate, lavarsi i denti, chiudere le cerniere, preparare uno zaino). Secondo il "Manuale diagnostico dei disturbi mentali" (DSM-V) i criteri di inclusione per il Disturbo della coordinazione motoria sono:
Inoltre, il disturbo non deve essere spiegato dalla presenza di disabilità intellettiva, deficit visivo, o altre patologie neurologiche (paralisi cerebrale infantile, distrofia muscolare, ...). Secondo Lingam et al. (2009), il disturbo ha una prevalenza del 1.7%, quasi doppia nei maschi rispetto alle femmine. Riferimenti bibliografici:
La caratteristica essenziale del disturbo d'ansia generalizzata è la presenza di ansia e preoccupazione eccessive. L’intensità, la durata o la frequenza dell'ansia e delle preoccupazioni sono esagerate rispetto alla reale probabilità dell'evento temuto o al suo eventuale impatto.
Gli adulti che manifestano questo disturbo spesso si preoccupano per situazioni quotidiane riguardanti responsabilità lavorative, questioni economiche, salute dei familiari, disgrazie che possono accadere ai propri cari oppure piccole cose (per es., lavori domestici o far tardi agli appuntamenti). I bambini con disturbo d'ansia generalizzata, invece, tendono a preoccuparsi eccessivamente per le proprie capacità o per le proprie prestazioni (per esempio, scolastiche o sportive). Naturalmente a tutti può succedere di preoccuparsi, soprattutto in alcuni periodi della vita, ma ci sono diverse caratteristiche che distinguono il disturbo d’ansia generalizzata dall’ansia non patologica. Innanzitutto, le preoccupazioni associate al disturbo d'ansia generalizzata sono eccessive e interferiscono in modo significativo con la vita di tutti i giorni, familiare, sociale, lavorativa o scolastica. Quando invece non ci troviamo davanti ad un disturbo, le preoccupazioni della vita quotidiana sono percepite come più controllabili e possono essere messe da parte quando sono presenti problemi più urgenti. Inoltre, le preoccupazioni associate al disturbo d'ansia generalizzata sono più pervasive, pronunciate e angoscianti; hanno una maggiore durata; e si verificano frequentemente senza fattori scatenanti. Le persone con disturbo d’ansia generalizzato hanno maggiore probabilità di manifestare sintomi fisici. Secondo il "Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali" (DSM-V) affinché si possa parlare di disturbo d'ansia generalizzata è necessario che vengano rispettati alcuni criteri, che vediamo di seguito.
L'ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti della vita quotidiana. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una droga o un farmaco) o di una condizione medica (per es., ipertiroidismo). Inoltre, non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale (per es., il timore di avere attacchi di panico nel disturbo di panico, ...). Riferimenti bibliografici: American Psychiatric Association (2014). DSM-5. Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Raffaello Cortina Editore. Quando di parla di "plusdotazione cognitiva" ci riferisce a bambini con delle caratteristiche specifiche, che mostrano uno spiccato e costante bisogno di apprendere nuove conoscenze e di approfondire quelle già possedute.
I bambini “gifted”, ovvero “plusdotati” o “iperdotati” hanno delle abilità cognitive eccezionalmente elevate e costituiscono circa il 2% dei bambini. Inoltre, circa il 6% dei bambini possiede abilità cognitive di poco inferiori, ma che rientrano comunque nelle “alte potenzialità cognitive”. È fondamentale riuscire ad individuare i bambini con queste caratteristiche il prima possibile, per consentire loro di avere maggiori possibilità di esprimere a pieno il proprio potenziale. Infatti, se questi bambini non vengono adeguatamente stimolati a scuola o in famiglia, tendono a sviluppare un atteggiamento negativo nei confronti della scuola e a lavorare al di sotto delle proprie abilità. I bambini con plusdotazione possono essere identificati attraverso la misurazione oggettiva del quoziente intellettivo (QI), effettuata attraverso la somministrazione di test standardizzati da parte di psicologi specificatamente formati. I test intellettivi maggiormente utilizzati identificano con il punteggio di 100 il QI medio. Attraverso dei criteri statistici ben precisi si possono identificare come plusdotati quei soggetti che hanno un QI uguale o maggiore a 130. Altri studi identificano invece come plusdotati i bambini che hanno un QI pari o superiore a 120. I test per la misurazione del QI permettono di avere anche un profilo di funzionamento cognitivo del bambino con i suoi punti di forza e di debolezza. Inoltre, spesso può essere utile effettuare dei colloqui con i genitori e prendere in esame anche altri aspetti del bambino, come il profilo da un punto di vista emotivo, le abilità attentive e tutto ciò che può essere utile per comprendere al meglio il suo funzionamento globale. A breve scriverò un altro articolo con una descrizione più dettagliata delle principali caratteristiche di questi bambini. Riferimenti bibliografici:
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Dott.ssa Maria Rosaria TamborrinoPsicologa e psicoterapeuta Archivio
Settembre 2020
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