Essere sintetici e non parlare troppo! La ripetizione continua e uniforme di un'istruzione fa sì che entri in azione un meccanismo noto in psicologia come "assuefazione". Quindi, se continuiamo a dire a nostro figlio di pulire la sua cameretta, magari aggiungendo pure che è il solito disordinato, rischiamo di farlo assuefare e di fargli "chiudere le orecchie" appena cominciamo a parlare. L'alternativa è dare le regole con dolcezza e fermezza, senza lamentarsi dei comportamenti che il bambino ha manifestato nel passato. Un'alternativa valida all'esempio precedente potrebbe essere: "Sono sicura che oggi riuscirai a mettere a posto la tua cameretta: comincia a mettere nel cesto i giocattoli". Naturalmente, il bambino può fare o non fare ciò che gli abbiamo chiesto: se lo fa è opportuno rinforzare questo comportamento. Se non lo fa, potrebbe essere utile iniziare a farlo con lui. Quindi, affinché si solleciti un comportamento, la regola deve contenere solo le informazioni pertinenti e inequivocabili. Deve cioè descrivere in modo operativo il comportamento desiderato, focalizzare l'attenzione sull'aspettativa e non essere vaga. Per approfondire vedi questo articolo, quest'altro o ascolta questo mio podcast! Fonte: Fabio R.A. (2013). Genitori positivi, figli forti. Edizioni Erickson. Comments are closed.
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Dott.ssa Maria Rosaria TamborrinoPsicologa e psicoterapeuta Archivio
Marzo 2023
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