Negli ultimi anni si è assistito a una crescente attenzione nei confronti del coinvolgimento attivo dei genitori all'interno dei percorsi terapeutici di soggetti problematici con disabilità intellettiva o disturbi delle spettro autistico.
Infatti, è ormai ampiamente dimostrato che interventi basati sulle tecniche di analisi e modificazione del comportamento possono favorire l'insorgere di nuove capacità cognitive, linguistiche, sociali. Tuttavia, è stato anche osservato che le abilità acquisite in un determinato contesto "artificiale" altamente strutturato come quello clinico, nella maggior parte, rimangono limitate a quel determinato contesto. Pertanto, risulta necessario prevedere e programmare procedure di generalizzazione in contesti più naturali, come l'ambiente familiare e sociale in cui vive il soggetto. La maggior parte dei genitori si sente poco preparata nella gestione educativa dei figli, quindi tende a delegare la soluzione del problema agli "esperti". Questo può avere degli effetti negativi: i genitori rimangono "inesperti" e i bambini perdono parte dei benefici della terapia. La famiglia rappresenta il punto focale dell'intervento per il terapeuta. Sono stati messi a punto diversi programmi che sono risultati efficaci nel promuovere e ampliare le abilità acquisite dai bambini in particolari situazioni, ma soprattutto nell'individuare e nell'evitare quegli errori educativi che possono rallentare il processo evolutivo. Tra i modelli teorici che sottolineano l'importanza del ruolo dei genitori, gli interventi di matrice cognitivo-comportamentale hanno un ruolo fondamentale. Tali interventi prevedono specifiche procedure che possono aiutare i genitori a favorire una migliore evoluzione dei loro figli, e per conseguire una qualità di vita accettabile per sé e per i propri figli. I genitori possono e devono diventare protagonisti del trattamento terapeutico ed educativo. Sidney Bijou, uno tra i principali studiosi dei programmi di parent training, ha delineato le seguenti fasi:
I training possono essere individuali o di gruppo. Sono finalizzati alla risoluzione di particolari situazioni problematiche e quindi, alla formazione dei genitori che devono affrontare comportamenti problematici del proprio figli. Riferimenti bibliografici: Schopler E. (2005). Autismo in famiglia. Manuale di sopravvivenza per genitori. Edizioni Erickson. Comments are closed.
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Dott.ssa Maria Rosaria TamborrinoPsicologa e psicoterapeuta Archivio
Marzo 2023
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