"Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività" (ADHD) è l'etichetta diagnostica (DSM-IV, 1994) usata per descrivere dei bambini che presentano difficoltà nel mantenere l'attenzione, nel controllare il movimento e tendenza all'impulsività. In particolare, possono essere presenti tutti questi aspetti o uno solo di essi.
E' importante osservare che il concetto di attenzione è multidimensionale e si riferisce a diversi aspetti: attenzione sostenuta, selettiva, divisa, focalizzata e shift attentivo. Gli studi più recenti sono concordi nell'affermare che il problema più evidente nell'ADHD sia il mantenimento dell'attenzione (attenzione sostenuta), soprattutto durante attività ripetitive o noiose. Questi bambini, rispetto ai loro coetanei, presentano un'evidente difficoltà nel rimanere attenti o a lavorare su uno stesso compito per un periodo di tempo sufficientemente prolungato. Le difficoltà si possono evidenziare anche nelle situazioni di gioco, nelle quali il bambino manifesta frequenti passaggi da un'attività a un altra. Tuttavia, in alcune situazioni che richiedono attenzione, il bambino con ADHD non presenta particolari problemi (ad esempio, nel giocare con dei videogiochi). Quindi, il problema principale sembra riguardare la capacità di autoregolazione, cioè di regolare autonomamente il proprio comportamento, inclusa l'attenzione. Il bambino con ADHD sembra invece avere una buona capacità nel regolare il proprio comportamento quando viene guidato da altri (eteroregolazione), soprattutto nella relazione a due adulto-bambino. Un'altra caratteristica dell'ADHD, che può essere associata o meno al problema di attenzione, è l'iperattività, ovvero un eccessivo livello di attività motoria: il bambino manifesta continua agitazione, difficoltà a stare seduto e fermo al proprio posto. L'impulsività, invece, si manifesta nella difficoltà a dilazionare una risposta, a inibire un comportamento inappropriato e ad attendere una gratificazione. I bambini impulsivi rispondono troppo velocemente, interrompono frequentemente gli altri quando stanno parlando e non riescono ad aspettare il proprio turno. Inoltre, l'impulsività si manifesta anche nell'intraprendere azioni pericolose senza considerare le possibili conseguenze negative. Fonte: ADHD a scuola. Strategie efficaci per gli insegnanti-Le guide Erickson (2013). Comments are closed.
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Dott.ssa Maria Rosaria TamborrinoPsicologa e psicoterapeuta Archivio
Marzo 2023
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