A partire dal 20 gennaio 2018 presso il mio studio di Lecce saranno organizzati dei laboratori rivolti a bambini tra il 4 e gli 11 anni.
Saranno delle attività di gruppo svolte con lo scopo di potenziare le abilità cognitive, come memoria, attenzione, apprendimento. Inoltre, attraverso il confronto coi pari sarà possibile migliorare le abilità relazionali, di autoregolazione e di gestione delle emozioni. Per maggiori informazioni e prenotazioni, potete contattarmi attraverso l'area "contatti" di questo sito. L'abilità di risolvere un problema di matematica non è direttamente dipendente dalle capacità di calcolo. Ci sono infatti altri fattori che la influenzano. In particolare:
Naturalmente queste componenti sono in relazione con le altre abilità cognitive del bambino (memoria di lavoro, funzioni esecutive, conoscenze linguistiche, ecc..). Quindi, può succedere che un bambino con un deficit in una o più di queste abilità, possa fare fatica nel risolvere i problemi. Tuttavia, può anche accadere che uno studente presenti difficoltà specifiche nella soluzione dei problemi, pur avendo buone competenze cognitive generali e non presentando un deficit nel dominio del calcolo e/o dei numeri. Se un genitore ha il sospetto che il proprio figlio possa avere problemi di apprendimento, è importante che si rivolga ad un professionista per capire quali siano le problematiche specifiche del bambino e quale possa essere l'intervento più adatto a lui. Riferimenti bibliografici: Dislessia e altri DSA a scuola. Strategie efficaci per gli insegnanti. Edizioni Erickson (da questo testo è stata presa anche la figura su riportata) I bambini con mutismo selettivo manifestano un'incapacità nel parlare in specifiche situazioni sociali, come per esempio a scuola, nonostante siano in grado di farlo in altri contesti.
Il disturbo è spesso contrassegnato da un'elevata ansia sociale e si verifica sia nelle interazioni sociali con bambini sia con gli adulti. I bambini con mutismo selettivo, quando incontrano altri individui non danno inizio ad una conversazione oppure non rispondono quando altri parlano con loro. Questi bambini parlano in casa in presenza di familiari stretti, ma spesso capita che non parlino neanche davanti ad amici o a parenti. Rifiutano frequentemente di parlare a scuola, con conseguente compromissione a livello scolastico. Talvolta per comunicare utilizzano strategie non verbali, come indicare o scrivere. Secondo il Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V), affinché si parli di mutismo selettivo, tale condizione deve interferire con la vita di tutti i giorni, come per esempio nei risultati scolastici o nella comunicazione sociale. Inoltre, la durata deve essere di almeno un mese (non limitato al primo mese di scuola). Il disturbo non può essere spiegato da un disturbo della comunicazione, come un disturbo della fluenza, e non si manifesta esclusivamente durante il decorso di disturbi dello spettro autistico o disturbi psicotici. L'esordio del mutismo selettivo avviene di solito prima dei 5 anni di età, ma il disturbo può non giungere all'attenzione clinica anche fino all'inizio della scuola primaria, dove si ha un aumento dell'interazione sociale e dei compiti come leggere ad alta voce. Riferimenti bibliografici: American Psychiatric Association (2014). DSM-V. Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Raffaello Cortina Editore. I prerequisiti, cioè quelle abilità cognitive che partecipano all'apprendimento di abilità complesse come la scrittura, negli ultimi anni hanno attirato sempre più l'attenzione degli specialisti del settore. Quali sono?
Abilità fonologiche Scrivere richiede la capacità di scomporre una parola nei suoi suoni distintivi, ordinati nel tempo. Il bambino deve operare con unità linguistiche di complessità e ampiezza sempre maggiore: lettere, sillabe, parole, frasi. Abilità visuo-percettive Il bambino deve memorizzare la corrispondenza tra ogni suono e il relativo segno grafico. A complicare la situazione, c'è il fatto che le lettere possono essere rappresentate in diversi sistemi grafici (stampato, corsivo, ...). Abilità motorie il bambino deve anche imparare a riprodurre le diverse lettere nelle diverse forme grafiche a mano. Il grafema è un simbolo particolare, poiché può essere tracciato correttamente solo se sono rispettati alcuni criteri, come l'ordine di esecuzione e la direzionalità. Le abilità motorie coinvolte nel corsivo sono ancora più complesse, poiché risulta necessario un movimento armonioso anche per congiungere le singole lettere tra di loro. Abilità visuo-spaziali Il bambino per scrivere deve rispettare delle regole relative alla disposizione spaziale delle lettere e delle parole all'interno della pagina. La disortografia è un disturbo specifico dell'apprendimento (DSA) caratterizzato da difficoltà nel rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto. Quindi, il bambino commette numerosi errori di ortografia. Quando parliamo di disgrafia, invece, ci riferiamo ad un DSA che coinvolge la scrittura nella sua componente esecutivo-motoria. Pertanto, la scrittura appare spesso illegibile e disordinata. Se sospettate che vostro figlio abbia difficoltà di apprendimento, rivolgetevi ad un professionista per una valutazione approfondita. Riferimenti bibliografici: Blascon et al. (2004). Il corsivo dalla A alla Z. Un metodo per insegnare i movimenti della scrittura. La teoria. Edizioni Erickson. |
Dott.ssa Maria Rosaria TamborrinoPsicologa e psicoterapeuta Archivio
Marzo 2023
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