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Cos'è la valutazione neuropsicologica?

24/8/2015

 
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L'esame neuropsicologico prende l'avvio dall'analisi della domanda, ovvero dalle motivazioni che hanno portato alla richiesta. 
In alcuni casi, il paziente arriva con una lettera di un medico inviante, mentre in altri casi la richiesta arriva direttamente dalla persona o dai suoi familiari. Un'altra situazione possibile è quella in cui la richiesta è fatta a scopo peritale.
La valutazione neuropsicologica è diventata, indubbiamente, un esame indispensabile per diversi motivi:
  • permette di ottenere un quadro completo dello stato di efficienza cognitiva attraverso la descrizione delle funzioni cognitive (ad esempio, memoria, attenzione, ragionamento) compromesse e/o risparmiate;
  • permette di contribuire alla diagnosi di patologie neurologiche, anche quando gli strumenti neuroradiologici non rilevano anomalie;
  • permette di mettere a punto un trattamento di riabilitazione neuropsicologica e di verificarne l'efficacia;
  • permette di certificare, in ambito peritale, la presenza di danni neuropsicologici.


La valutazione neuropsicologica può essere di screening o di approfondimento.
Nella fase di screening l'obiettivo è quello di rilevare se il paziente presenta disturbi in alcune funzioni cognitive. In questa fase non è necessario indagare in modo esaustivo tutte le funzioni cognitive, poiché lo scopo è quello di ottenere un generale profilo cognitivo. 
In tale fase si stabilisce quali sono gli aspetti da studiare in maggior dettaglio oppure se non ci sono i prerequisiti per richiedere un ulteriore approfondimento. Le funzioni cognitive vengono indagate attraverso prove brevi, in modo che la valutazione possa concludersi in breve tempo.

Nella fase di approfondimento, invece, vengono analizzate più in dettaglio le funzioni cognitive che sembrano necessitare di un ulteriore approfondimento.

La valutazione neuropsicologica dovrebbe essere organizzata nelle seguenti fasi:
  • raccolta dei dati anamnestici del paziente (storia medica, farmaci assunti, referti medici);
  • colloquio neuropsicologico con il paziente;
  • colloquio con i familiari;
  • indagine testistica;
  • restituzione dei risultati;
  • stesura della relazione.
Fonte: Mondini et al. (2009). La valutazione neuropsicologica. Carocci Faber

Lo potete trovare anche su: http://www.psicologionline.net

    Dott.ssa Maria Rosaria Tamborrino

    Psicologa e psicoterapeuta

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