Psicologa Lecce
  • Home
  • Chi sono
  • Servizi
  • Blog
  • Contatti

Cos'è la discalculia?

27/5/2015

 
Picture
La discalculia evolutiva è un disturbo a carico delle abilità numeriche e aritmetiche, che si manifesta in bambini con un livello intellettivo nella norma. Si presenta di frequente in associazione ad altri disturbi dell’apprendimento, come la dislessia, o a difficoltà di tipo visuo-spaziale.

Il termine discalculia si riferisce a difficoltà riguardanti l'elaborazione dei numeri e le procedure necessarie al calcolo. 

Pertanto, la valutazione delle abilità aritmetiche deve necessariamente prevedere prove diverse, che indagano le componenti fondamentali del sistema numerico e del calcolo, come ad esempio:
​
  • calcolo a mente e scritto,
  • conoscenza dei fatti aritmetici,
  • giudizio di numerosità e di grandezza,
  • ordinamento di serie di numeri,
  • scrittura e lettura di numeri.

Esistono prove standardizzate finalizzate a valutare il livello di competenza raggiunto nelle principali componenti di elaborazione cognitiva del sistema dei numeri e del calcolo. I risultati di una valutazione approfondita delle abilità di calcolo, che metta in luce le competenze di base maggiormente compromesse, consentono di progettare un intervento specifico.

I disturbi del calcolo richiedono quindi un trattamento specialistico, ma molto può essere fatto anche a scuola. Per esempio, è utile evitare di far ripetere al bambino molte volte un esercizio in cui compie un errore, poiché rischia di renderlo automatico. Inoltre, è opportuno limitare, quando possibile, il sovraccarico della memoria, permettendo all'alunno di utilizzare dei supporti nello svolgimento di un compito di calcolo a mente.

Lo trovi anche su: http://www.igeacps.it/

Assunti principali della Terapia Comportamentale Razionale-Emotiva

23/5/2015

 
Picture
La Terapia Comportamentale Razionale-Emotiva (REBT, dall'inglese Rational Emotive Behavior Therapy) è stata ideata dallo psicologo statunitense Albert Ellis.
Il presupposto da cui parte è che le emozioni non sono determinate esclusivamente da ciò che accade all'individuo, ma soprattutto dalla rappresentazione mentale che lo stesso ha della realtà. Quindi, non sarebbero gli eventi in sé a creare sofferenza emotiva, ma il significato ad essi attribuito.

Gli assunti principali della REBT sono:
  • nella maggior parte delle situazioni le emozioni che proviamo e il modo in cui ci comportiamo derivano da ciò che pensiamo;
  • un modo di pensare inadeguato (irrazionale) porta a reazioni emotive e comportamentali disfunzionali;
  • i problemi emotivi possono essere affrontati imparando a sostituire i pensieri negativi e controproducenti con pensieri più realistici e costruttivi.

Fonte: Di Pietro M. et al. (2007). Giochi e attività sulle emozioni. Nuovi materiali per l'educazione razionale-emotiva. Edizioni Erickson.

Le competenze genitoriali

23/5/2015

 
Immagine
Diverse branche della psicologia si sono occupate nel tempo di studiare le modalità attraverso le quali i genitori svolgono il loro ruolo genitoriale, favorendo lo sviluppo psicosociale dei figli.
I criteri presenti in letteratura riguardano parametri individuali e relazionali relativi alle abilità cognitive, emotive e relazionali alla base dei compiti e delle funzioni genitoriali.

Guttentag e i suoi collaboratori (2006) partono da quattro componenti correlate a uno stile parentele comprensivo e "responsivo":
  • capacità di rispondere alle richieste;
  • capacità di mantenere un'attenzione focalizzata;
  • ricchezza di linguaggio;
  • calore affettivo.

Fonte: Volpini L. (2011). Valutare le competenze genitoriali. Teorie e tecniche. Carocci Faber.

Perché le neomamme non sono mamme tranquille?

13/5/2015

 
Immagine
Diventare mamma per la prima volta è una delle esperienze più miracolose, evolutivamente potenti, interessanti e divertenti che la vita possa offrire. È un miracolo posare finalmente lo sguardo sull'individuo che è cresciuto dentro di sé per nove mesi.

Sebbene i neonati non facciano granché nelle prime settimane di vita - a parte mangiare, dormire e riempire i pannolini - è formidabile osservare con quale rapidità si sviluppino. Infatti, è notevole la differenza tra un bambino di un anno e un neonato ed è incredibile anche considerare tutti i cambiamenti che una mamma compie nella sua vita tra il giorno in cui diventa madre e il giorno in cui festeggia il primo compleanno del suo piccolo.

Nelle prime settimane gli ormoni di una donna tornano ai livelli precedenti alla gravidanza e questo sbalzo ormonale può causare degli strani effetti nelle neomamme, da pianti improvvisi a pensieri stravaganti incongruenti con l'amore incondizionato che si aspetta di provare per i propri figli.

Altri due fattori che possono contribuire all'umore violentemente altalenante della neomamma sono la mancanza di sonno e gli sforzi che il suo organismo compie per recuperare dopo l'esperienza della gravidanza e del parto. Proprio quando il corpo (e la mente) è chiaramente nella sua forma non migliore, c'è un'infinità di cose da imparare.

Le neomamme devono imparare rapidamente a cambiare pannolini, allattare (al seno o con il latte artificiale), fare il bagnetto, consolare e intrattenere il neonato.
Sul piano personale le neomamme crescono in una miriade di modi: imparano il multitasking come mai prima nella vita, se lavorano fanno i salti mortali per conciliare lavoro e famiglia. Anche quelle che scelgono di stare a casa con il loro bambino hanno un sacco di cose a cui pensare.

Il primo anno da madre è un periodo durante il quale viene ridefinita l'identità della donna per incorporare la nuova identità di mamma. Il primo anno di maternità è affascinante non soltanto perché viene trascorso osservando la straordinaria crescita dei propri bambini, ma anche perché le mamme stesse crescono moltissimo.
​
Allo stesso tempo, diventare mamma per la prima volta è una delle esperienze più complesse, stressanti, faticose e difficili della vita. Benché le donne si sentano spesso in dovere di dipingere alle altre persone un quadro roseo di quanto sia idilliaco avere un figlio, in realtà non è così facile.

Fonte: Deborah Roth Ledley (2012). Il mio primo anno da mamma. Affrontarlo con tranquillità e aumentare il benessere. Edizioni Erickson.

    Dott.ssa Maria Rosaria Tamborrino

    Psicologa e psicoterapeuta

    Archivio

    January 2022
    October 2021
    March 2021
    September 2020
    May 2020
    March 2020
    February 2020
    January 2020
    October 2019
    September 2019
    February 2019
    January 2019
    November 2018
    October 2018
    September 2018
    July 2018
    June 2018
    May 2018
    April 2018
    February 2018
    December 2017
    November 2017
    October 2017
    September 2017
    July 2017
    June 2017
    May 2017
    February 2017
    January 2017
    December 2016
    November 2016
    October 2016
    September 2016
    July 2016
    June 2016
    May 2016
    April 2016
    March 2016
    February 2016
    January 2016
    November 2015
    October 2015
    September 2015
    August 2015
    July 2015
    June 2015
    May 2015
    April 2015
    March 2015
    February 2015

    Categorie

    All
    Bambini
    DSA
    Neuropsicologia
    Psicoterapia

    RSS Feed

    Privacy Policy
Powered by Create your own unique website with customizable templates.
Photos used under Creative Commons from jakintza_ikastola, angelocesare, terredellovest, shixart1985, gerlos, SaintGiovese, PracticalCures, marcuz85, Stefano Montagner - The life around me, Maria Grazia Montagnari, ientu, ViaggioRoutard, n_sapiens, Maria Grazia Montagnari, champusuicida, Giacomo Carena, champusuicida, Maria Grazia Montagnari, Fondazione Santa Lucia - IRCCS
  • Home
  • Chi sono
  • Servizi
  • Blog
  • Contatti